Le tecniche per andare ad insidiare i calamari sono fondamentalmente tre:

1) La tecnica comunemente denominata ’’a picchetto’’ in cui la barca è ferma(ancorata o a scarroccio) e il pescatore espleta la sua azione di pesca grazie all’ausilio di gamberoni artificiali, di TATAKI, oppure di totanare ad asta su cui si è provveduto ad innescare sardine, boghe o sugarelli

2)La tecnica dalla riva: che può’ essere fatta sia a spinning con artificiali a gamberone sia a ‘’galleggiante’’ innescando pesci morti.

3)La traina… Tecnica che, indubbiamente, risulta essere la più redditizia in assoluto!

Proprio perché la pesca a traina è sicuramente la più catturante, nelle prossime righe, andremo proprio a descrivere e sviscerare questo argomento, tralasciando le altre due( a picchetto e dalla riva)che magari verranno trattate più nello specifico in altri articoli di prossima uscita ,ma che per il momento dovranno lasciare spazio alla tecnica regina.

LA LENZA GIUSTA…
La traina può essere fatta con 2/3 lenze in mare in funzione della larghezza della barca.
Le nostre lenze saranno costituite da 5 artificiali per canna disposti a trenino.La scelta dell’artificiale è di fondamentale importanza nella traina al calamaro… Sulla nostra lenza avremo 2 tipologie di artificiali:

1) Artificiali minnow affondanti da calamari con paletta. Ottimi i RAPALA
2) Artificiali da cefalopode a gamberone del tipo utilizzato per lo spinning e per la pesca dalla barca ’’a picchetto’’. Posizionando 2 differenti tipologie di artificiali da trainare sulla stessa lenza, otterremo 2 vantaggi:
1) MASSIMA NATURALEZZA NELLA PRESENTAZIONE DELL’ ESCA IN PESCA :solo 2 minnow RAPALA su 5 infatti, eviteranno l’ eccessivo l‘irrigidimento della lenza in pesca. Gli artificiali con paletta infatti, hanno il piccolo difetto di esercitare una notevole trazione in acqua, cosa che porta i Rapala trainati nella prima parte della lenza, ad risultare troppo poco moventi.
Questa rigidità è dovuta al fatto che, ogni artificiale con paletta, esercita individualmente un forte attrito in acqua che si moltiplica per il numero dei minnow a paletta montati sullo stesso terminale.
5 rapala producono una notevole forza che va a discapito della stessa presentazione dei minnow che risultano poco naturali e conseguentemente poco catturanti.

Per ovviare a questo problema basta costruire la lenza di 5 artificiali totali, inserendo 2 minnow affondanti con paletta , abbinati a 3 artificiali a gamberone .Questi ultimi, non avendo paletta affondante ma solo una piombatura che ne ottimizza la navigazione, non irrigidiscono la lenza in pesca rendendola decisamente appetibile.

2) RIUSCIREMO AD OTTIMIZZARE L’AZIONE DI PESCA PROPONENDO 2 TIPOLOGIE DI ESCA:
Osserveremo infatti che durante lo svolgimento della nostra battuta, alterneremo dei momenti in cui i calamari tenderanno a rimanere allamati soprattutto agli artificiali a gamberone, mentre in altri momenti preferiranno solo ed esclusivamente i minnow con paletta. Disponendo sulla stella lenza di entrambe le tipologie di artificiali, riusciremo ad effettuare un buon numero di catture durante tutta la battuta proponendo ,in qualsiasi momento, la tipologia di artificiale più catturante.

L’ARTIFICIALE GIUSTO
Come abbiamo precedentemente detto, disporre di due tipologie di artificiali, completamente diversi nella forma e nell’ azione di pesca, spesso risulta essere una strategia vincente e redditizia … ma che tipo, colore e dimensione dobbiamo utilizzare?

Minnow Rapala con paletta: è stato osservato che calamari di dimensioni ridotte predano senza alcun tipo di problema dei minnow di notevole grandezza, pertanto sceglieremo di impiegare la misura massima che la ditta Rapala ci offre.
I colori : C’è da dire che ogni zona, in funzione della profondità e limpidità delle acque, ha un colore che rende maggiormente rispetto agli altri… detto questo, ci limiteremo a affermare che, in linea di massima, è giusto scegliere minnow BIANCHI, GIALLI, E MULTICOLORE FLUO nelle giornate di cielo nuvoloso o assenza di luna, mentre opteremo per minnow TESTAROSSA, ROSSI/FUXIA E SGOMBRO nelle giornate di luna piena.
Artificiali a Gamberone : le tipologie di artificiali di questo tipo in commercio sono davvero svariate.le si trovano da tutti i prezzi,grammature e colorazioni. Ci siamo trovati molto bene con i gamberoni JIG SQUID della ditta EUPRO. In commercio li possiamo trovare in 3 misure e 4 colorazioni. Per la traina sono ottime la misure 3 e 3,5 nei colori ROSSO, ARANCIO E VERDE. Questo tipo di gamberone presenta diversi vantaggi rispetto agli altri; primo, è un artificiale ben rifinito nei dettagli… ha un occhio e delle piumette molto ben concepite. Secondo, possiede un ottima bilanciatura data da un piombo ben calibrato per la stazza del gamberone e che presenta una piccola scanalatura che crea turbolenze molto attrattive per i cefalopodi.

COSTRUZIONE DELLA LENZA

Per quanto riguarda la costruzione della lenza, dovremo stare ben attenti a non esagerare con i diametri dei terminali. Erroneamente, molti ’’totanatori’’ pensano che i cefalopodi non badino allo spessore dei monifili impiegati. Per sfatare questa sbagliatissima convinzione basterà provare a calare 2 lenze in mare, identiche, ma una con diametri sensibilmente più sottili rispetto all’ altra… e potremo star pur certi che il risultato sarà schiacciantemente a favore della lenza più sottile. Vediamo adesso di quantizzare: andremo a costruire i terminali usando uno 0,28/0,30 per la costruzione del trave, mentre utilizzeremo uno 0,23/0,25 per la costruzione dei 5 braccioli. I braccioli, sui quali verranno posizionati i nostri artificiali, saranno lunghi 150cm e verranno uniti ai travi per mezzo di girelle triple a ‘’T’’oppure di perline forate a 4 buchi (tecnosfere STONFO)…
Tra una girella tripla e la successiva, per evitare la sovrapposizione degli artificiali, andremo a lasciare 300cm cosicché gli artificiali in pesca si vadano a trovare a circa 150cm dalla girella tripla successiva.
La nostra lenza avrà quindi 5 artificiali ed una lunghezza totale di 12metri.(vedi immagine).
Andremo a posizionare i nostri minnou a paletta Rapala sull’ ultimo e penultimo bracciolo, mentre posizioneremo i 3 gamberoni Jig Squid sulle altre 3 posizioni situate nella prima parte della lenza.
La logistica del posizionamento delle 2 differenti tipologie di artificiali non è cosa casuale; la disposizione è appositamente studiata per far si che la lenza in traina, acquisti una notevole inclinazione rispetto alla superficie dell’acqua. L’inclinazione, creata dal potere affondante dei soli ultimi 2 artificiali con paletta, fa si che i restanti 3 artificiali a gamberone, si trovino ad essere trainati in modo da non creare problemi di arricciamento del filo.

Le lenze potranno essere associate a canne oppure utilizzate a mano. Nel caso in cui si scelga di usare canne da pesca, si intuisce facilmente che queste, ci potranno servire soprattutto a mo di divergenti e solo per recuperare i primi metri di lenza .Una volta giunti alla prima girella tripla ( o tecnosfera) infatti, la lenza, non potendo passare dagli anelli della canna, dovrà necessariamente essere finita di salpare a mano.

LA VELOCITA’ GIUSTA
Per ciò che concerne la velocità a cui procedere durante la tarina ai totani e calamari, ci limiteremo a dire che, i classici 1,8/2,00 nodi, saranno più che sufficienti per ottimizzare la nostra azione di pesca permettendoci di far lavorare i nostri 5 artificiali nel migliore dei modi

TOTANI E CALAMARI E TECNOLOGIE DI ULTIMA GENERAZIONE
Come ormai è ben risaputo, il calamaro e il totano sembrano essere particolarmente attratti da fonti luminose, specie se si tratta di luminescenze ad intermittenza continua e ravvicinata. Negli anni, molte ditte produttrici e distributrici di articoli da pesca, hanno immesso sul mercato sistemi di illuminazione ad intermittenza a flash che, se applicate sulla lenza da cefalopodi, riuscivano ad aumentare di qualche punto percentuale l’ attrattività dei nostri artificiali. I risultati in termini di numero di catture venivano migliorati, ma non in modo poi così’ rilevante.
Benchè i cefalopodi vengano attratti dalla luce, le tecnologie che portavano in acqua i nostri ‘’lumini’’ presentavano 2 deficit molto penalizzanti; per prima cosa, è stato osservato che, la luce ad intermittenza breve (flash) bianca ,gialla o di fluorescenza da star light, non ottimizza l’attrattività esercitata sul cefalopode. Per ottenere il 100% dell’ attrattivià è necessario usare luci color neon blu oppure neon verde, che poi non sono altro che i colori dei bagliori che ,la luce lunare, produce quando colpisce la livrea squamosa di sardine, sugarelli, acciughe, boghe, cefali ecc… tutti pesci che, in natura, risultano essere il pasto prediletto dei nostri amici tentacolati.